๐โ๐ฎ๐ป๐ป๐ผ ๐น๐ถ๐๐๐ฟ๐ด๐ถ๐ฐ๐ผ ๐๐ผ๐น๐ด๐ฒ ๐ฎ๐น ๐๐ฒ๐ฟ๐บ๐ถ๐ป๐ฒ e la liturgia ci presenta il fine e la fine del mondo. Il quadro finale della storia umana realizza la promessa del Signore. Tutti siamo in cammino e la meta della storia รจ detta con la massima chiarezza: il fine della storia umana รจ lโincontro con il Signore. Non andiamo verso il nulla e nemmeno verso lโabisso, ma verso il termine della nostra vita e di tutta la storia umana. E ci viene detta la novitร assoluta: non siamo noi che incontriamo il Signore, ma รจ lui che ci viene incontro: ยซIl Figlio dellโuomo verrร con grande potenza e gloria e radunerร i suoi eletti dai quattro ventiยป.
๐๐น ๐ฑ๐ถ๐๐ฐ๐ผ๐ฟ๐๐ผ ๐ฑ๐ถ ๐๐ฒ๐๐ฬ ๐ฒฬ ๐ผ๐ฐ๐ฐ๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฎ๐๐ผ ๐ฑ๐ฎ๐น๐น๐ฎ ๐ฑ๐ผ๐บ๐ฎ๐ป๐ฑ๐ฎ di un discepolo, che resta ammirato davanti alla meraviglia del Tempio di Gerusalemme (cfr Mc 13,1). Gesรน risponde che di quella meraviglia non rimarrร pietra su pietra, tutto sarร distrutto. La fine di Gerusalemme diventa cosรฌ la profezia della fine del mondo. I profeti ne avevano annunciato gli eventi catastrofici: il libro di Daniele (12,1-3) li ricorda. Ma profetizza pure la resurrezione: ยซalcuni si sveglieranno per la vita eterna e gli altri alla vergogna e per lโinfamia eternaยป. E i giusti risplenderanno come le stelle, per sempre.
๐ ๐ฝ๐ฟ๐ถ๐บ๐ถ ๐ฐ๐ฟ๐ถ๐๐๐ถ๐ฎ๐ป๐ถ ๐ฎ๐๐ฒ๐๐ฎ๐ป๐ผ ๐๐ถ๐๐๐๐๐ผ ๐ป๐ฒ๐น ๐ณ๐ฌ ๐น๐ฎ ๐ฑ๐ถ๐๐๐ฟ๐๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ di Gerusalemme: la cittร era stata completamente rasa al suolo e si pensava che ormai la fine del mondo fosse vicina. Avevano vissuto ยซla grande tribolazioneยป. Ma prima avevano anche visto oscurarsi il sole. Lร sul Calvario, quando Gesรน muore sulla croce, il sole si รจ oscurato, e il vecchio mondo รจ finito: il mondo del peccato e del male, il mondo dellโingiustizia, delle paure e dellโangoscia. Lรฌ il Signore si รจ fatto ยซpeccatoยป e ยซmaledizioneยป per noi. Morendo da maledetto, Gesรน si รจ identificato con lโultimo degli uomini, anche col piรน grande peccatore. La croce diventa cosรฌ la chiave di lettura della storia, non solo di quella dei cristiani, ma di tutta lโumanitร . Perchรฉ la croce รจ salvezza, rivela il cuore di Dio, fa risplendere ยซla gloria di Dio e la sua potenzaยป, che รจ misericordia e perdono.
ยซ๐๐๐ฎ๐ฟ๐ฑ๐ฎ๐๐ฒ ๐น๐ฎ ๐ฝ๐ฎ๐ฟ๐ฎ๐ฏ๐ผ๐น๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ณ๐ถ๐ฐ๐ผยป ๐ฑ๐ถ๐ฐ๐ฒ ๐ถ๐น ๐ฆ๐ถ๐ด๐ป๐ผ๐ฟ๐ฒ: รจ un albero che dร frutto quasi tutti i mesi dellโanno. In primavera il fico fa i fiori โ che sono i primi frutti, i ยซfioroniยป โ, poi aumenta le foglie e continua dare frutti fino allโautunno inoltrato. Sulla pianta cโรจ sempre un fico da gustare. Gesรน ha maledetto il fico che non aveva frutto (cfr Mc 11,14). Vuol dire che in qualunque stagione il cristiano รจ chiamato a dare frutto, a essere a servizio del prossimo e a vivere in comunione con Dio.
๐ค๐๐ฎ๐ป๐ฑ๐ผ ๐๐ฒ๐ฑ๐ฟ๐ฒ๐๐ฒ ๐ฎ๐ฐ๐ฐ๐ฎ๐ฑ๐ฒ๐ฟ๐ฒ ๐พ๐๐ฒ๐๐๐ฒ ๐ฐ๐ผ๐๐ฒ sappiate che il compimento รจ vicino. Gesรน ci insegna a guardare la storia, a scrutare dove รจ la vita e il modo per prepararci bene alla fine. Una fine di cui non si conoscono il giorno e lโora: solo il Padre che รจ nei cieli li sa.
๐ ๐ป๐ผ๐๐๐ฟ๐ถ ๐ด๐ฒ๐ป๐ถ๐๐ผ๐ฟ๐ถ ๐ฐ๐ถ ๐ต๐ฎ๐ป๐ป๐ผ ๐ถ๐ป๐๐ฒ๐ด๐ป๐ฎ๐๐ผ che il modo migliore per prepararci allโincontro con il Signore รจ vivere bene ogni giorno, saper cogliere il bene nella vita del fratello. La fine diventa in tal modo anche il fine della vita, di ogni vita. ยซIl cielo e la terra passeranno, ma queste mie parole non passeranno!ยป.
(p. Giancarlo Pani S.I, scrittore e emerito de "La Civiltร Cattolica")
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