L’epica del quotidiano - L'Osservatore Romano

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Dallo scenario americano delle periferie seppe ricavare una poesia recondita

L’opera di Edward Hopper (22 luglio 1882 – 15 maggio 1967) rappresenta persone intente al lavoro in spazi privati o colte in momenti imprevedibili, tipiche strade americane, vetrine, paesaggi marini, uffici, camere d’albergo, case che si stagliano imponenti, tetti e terrazze.
Sono i luoghi del vasto campo dell’esperienza umana ordinaria. Hopper cava anche dal semplice scenario americano delle periferie una poesia recondita. Per questo motivo, fra l’altro, i suoi quadri sono stati accostati alle pagine di Hemingway e ai versi di William Carlos Williams, Wallace Stevens e Robert Frost.
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