L’opera più celebre di Gunther Anders, discepolo di Heidegger, è intitolata "L’uomo è antiquato": per il filosofo tedesco l’uomo è ormai un essere obsoleto, perché le realizzazioni della tecnica consentono di svolgere ogni compito molto meglio di lui. Anders preconizzava questo più di 60 anni fa, senza immaginare fino a che punto i nuovi ritrovati informatici abbiano realizzato le sue intuizioni, al di là di ogni previsione.

Per il "transumanesimo", insieme all’uomo, anche le relazioni umane risultano «antiquate».

Quindi la relazione uomo-robot è davvero la relazione ideale?

Leggi l'abstract dell'articolo di Giovanni Cucci S.I.
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