A Natale fai posto ai rifugiati - Centro Astalli

A Natale fai posto ai rifugiati - Centro Astalli

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.
Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
(art. 1 Dichiarazione Universale dei diritti umani)

Molti esseri umani non nascono di fatto liberi e uguali in dignità e diritti.
Ci sono schiavi veri, in alcuni paesi, anche se non ufficialmente: la loro libertà concretamente è condizionata da conflitti, dalla miseria che impone una lotta per la sopravvivenza, dai cambiamenti climatici, dall'ingiustizia e dagli interessi di pochi che li costringono a partire.
Proprio perché dotati di ragione decidono di lasciare la propria casa, costretti da circostanze che sarebbero inaccettabili da tutti, in virtù di quella ragione e coscienza a cui si fa riferimento nel primo articolo della Dichiarazione dei diritti umani.

In pratica negli ultimi anni stiamo riscrivendo (e neppure forse ce ne accorgiamo) il testo della Dichiarazione di cui in questi giorni celebriamo i 70 anni dall'approvazione.

La stiamo riscrivendo nei fatti guidati da una paura che nasce dall'aver in parte smarrito quel senso di fratellanza che dovrebbe guidare il nostro agire gli uni verso gli altri e che sta alla base di un vivere comune in pace e secondo i principi di giustizia.

Rischia di verificarsi nuovamente quello che è evocato nel Preambolo della Dichiarazione: il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani - come in parte sta avvenendo, riducendone la portata e l'estensione a “un prima noi” - hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità.

Di questo solo dovremmo aver paura.

In questo settantesimo anniversario la responsabilità della memoria ci obbliga non solo a resistere, ma a dare pieno compimento a questi diritti per tutti, nessuno escluso.
Camillo Ripamonti SJ

A Natale promuovi l'integrazione, fai posto ai rifugiati

Dal 1981 al Centro Astalli accompagnare gli uomini e le donne rifugiati in un percorso di inclusione e inserimento nella società italiana vuol dire avviare progetti di integrazione fin dal loro primo giorno di accoglienza, dando loro la possibilità di intraprendere un cammino verso una nuova e concreta speranza di vita in Italia, in pace e in sicurezza.

Investire nell’integrazione sociale ed economica dei rifugiati è un’azione importante e lungimirante.

È un gesto quanto mai necessario in questo particolare momento storico per costruire una società più aperta, più solidale, davvero giusta per tutti.

In questo periodo di Natale vi invitiamo, quindi, a diventare insieme a noi promotori di integrazione supportando i nostri progetti di accompagnamento all'autonomia dei rifugiati.

Sono tre le soluzioni concrete ed efficaci che è possibile contribuire a sostenere:

- le spese per la formazione professionale o l’inserimento lavorativo di un rifugiato attraverso un tirocinio;

- il sostegno economico a famiglie rifugiate in difficoltà;

- la realizzazione di laboratori artistici, attività di sostegno allo studio, scambio linguistico e percorsi di educazione non formale presso il nuovo centro diurno “Matteo Ricci” dove i rifugiati, insieme a loro coetanei italiani, accederanno a percorsi innovativi per la loro inclusione sociale.

Insieme possiamo fare molto, possiamo fare di più.

A Natale #faipostoairifugiati!

Perché ognuno di noi può davvero incidere significativamente nella vita di tanti uomini e donne rifugiati.

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