La visione di Francesco per una teologia rinnovata | La Civiltà Cattolica

Francesco è anche un Papa teologo?
Lo stile pa­storale e colloquiale semplice di papa Francesco ha portato molti – tanto i sostenitori quanto i critici – a considerarlo un «pastore» piuttosto che un fi­losofo come san Giovanni Paolo II o un teologo come Benedetto XVI.

Un aspetto poco riconosciuto del suo pontificato riguarda la sua visione della teologia e il bisogno di rinnovamento che egli avverte. Nella Costituzione apostolica Veritatis gaudium e nel Discorso alla Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale, papa France­sco

Papa Francesco è il primo Papa non europeo dell’epoca contemporanea e, sotto molti aspetti, ci stiamo ancora adattando alle prospettive e alle esperienze che ne derivano.

Un aspetto poco riconosciuto del suo pontificato riguarda la sua visione della teologia, e il bisogno di rinnovamento che egli avverte affinché essa possa servire efficacemente la missione della Chiesa nel mondo contemporaneo. Quanto giovano al servizio della Chiesa l’attuale stato della teologia e le varie scuole e metodologie teologiche che operano al suo interno? Ma non è questione di pluralità: c’è mai stata un’epoca in cui nella Chiesa non ci sia stato pluralismo teologico?

Il pluralismo e la diversità non danneggiano la teologia cristiana, ma ne costituiscono un arricchimento. Sebbene sia necessario un attento discernimento, è evidente che una fede viva cresce e si approfondisce a contatto con le culture. Come stiamo imparando dal processo sinodale, la missione è una relazione reciproca: tutte le parti della Chiesa sono missionarie le une verso le altre.

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