Abbiate fiducia nel Signore

Abbiate fiducia nel Signore

Abbiate fiducia nel Signore


La fede non è una via di fuga, ma fonte di coraggio e supportoLa parabola dei talenti è l’argomento del Vangelo odierno.

Un uomo, prima di partire per un viaggio, consegna ai suoi servi dei talenti, che a quel tempo erano monete di notevole valore: a un servo cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno.

Il servo che ha ricevuto cinque talenti è intraprendente e li fa fruttare guadagnandone altri cinque.
Allo stesso modo si comporta il servo che ne ha ricevuti due, e ne procura altri due.
Invece il servo che ne ha ricevuto uno, scava una buca nel terreno e vi nasconde la moneta del suo padrone.

Al ritorno del padrone, l’ultimo servo spiega il motivo del suo gesto: «Signore, io so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso.
Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra».

Questo non ha fiducia del padrone ma paura, e questa lo blocca.
La paura immobilizza sempre e spesso fa compiere scelte sbagliate.
La paura scoraggia dal prendere iniziative, induce a rifugiarsi in soluzioni sicure e garantite, e così si finisce per non realizzare niente di buono.

Per andare avanti e crescere nel cammino della vita, non bisogna avere paura, bisogna avere fiducia.

Questa parabola ci fa capire quanto è importante il nostro rapporto con Dio.
Non dobbiamo pensare che Egli sia un padrone cattivo, duro e severo che vuole punirci.
Se dentro di noi c’è questa immagine, allora la nostra vita non potrà essere feconda perchè la paura ci paralizza, ci autodistrugge.

Siamo chiamati a riflettere per scoprire quale sia veramente la nostra idea di Dio.
E Gesù ci ha sempre mostrato che Dio non è un padrone severo e intollerante, ma un padre pieno di amore, di tenerezza.
Pertanto possiamo e dobbiamo avere un’immensa fiducia in Lui.

Gesù ci mostra la generosità e la premura del Padre in tanti modi: con la sua parola, con i suoi gesti, con la sua accoglienza verso tutti, specialmente verso i peccatori, i piccoli e i poveri ma anche con i suoi ammonimenti, che rivelano il suo interesse perché noi non sprechiamo inutilmente la nostra vita.

È segno infatti che Dio ha grande stima di noi: questa consapevolezza ci aiuta ad essere persone responsabili in ogni nostra azione.

Pertanto, la parabola dei talenti ci richiama a una fedeltà che diventa anche capacità di intraprendere strade nuove, senza “sotterrare il talento”, cioè i doni che Dio ci ha affidato, e di cui ci chiederà conto.

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