Forum Internazionale dei Giovani, un cammino tra testimonianze e preghiera - Vatican News

Forum Internazionale dei Giovani, un cammino tra testimonianze e preghiera - Vatican News

Un pensiero che Marco Russo ci ha indirizzato al suo ritorno dal Forum dei giovani, organizzato dal Vaticano e a cui ha partecipato nella sua qualità di ex-alunno.

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“È pazzo, è pazzo!”

Così venne definito il giovane Luigi Gonzaga, da un inserviente di un ospedale, quando lo vide portare in braccio un appestato.

E così rispose un anziano Gesuita all’inserviente che lo giudicò in quel modo:” Chi vuole essere il primo, si faccia servo di tutti”.

Cari amici, alunni ed ex alunni, è proprio dalla santa storia del giovane Luigi, protettore dei giovani, che desideravo iniziare la condivisione del sapore che ho gustato all'XI Forum Internazionale dei giovani, tenutosi a Roma lo scorso mese di giugno.

Il Forum, e più in generale il processo sinodale di cui è parte, ha riconosciuto una domanda di amore del mondo, a cui, se desideriamo, possiamo partecipare attivamente contribuendo alla formulazione di una risposta in opere di servizio.

È tempo di discernimento!

Dobbiamo innanzitutto coincidere profondamente con noi stessi, per offrire con generosità qualcosa di noi in funzione del “magis”, quel di più contrapposto alla sterilità, che infiamma e rende viva ogni cosa.

E forse, il miglior modo per essere davvero noi stessi, è quello di accogliere la tenera proposta che Dio ha per ciascuno di noi. Ma presupposto di tutto ciò, è ovviamente la nostra volontà di affidarci a Lui.

Siamo chiamati, anche noi, a caricarci un appestato: un appestato che avrà le forme più disparate a seconda dei contesti in cui viviamo, ma che dovrà, comunque, camminare insieme a noi.

Cari amici, siamo stati invitati, in definitiva, a metterci la faccia e a dar voce a tutte le situazioni che la vita ci presenta, soprattutto quelle più scomode, perché è esattamente lì, che molte volte si sedimenta l’ingiustizia.

Anche a costo di essere considerati pazzi per qualcosa che nessuno avrebbe mai fatto, perché contro i propri interessi.

Proprio come Luigi!

E dunque, vorrei abbracciarvi tutti con un pensiero di Francesco Saverio che ci ricorda che prima ancora che da un’esperienza metafisica, siamo stati toccati da un’esperienza di amore: “Non per la paura dell’inferno e neppure per la speranza del paradiso, ma per come Tu mi hai amato, io ti amo”.

Con amicizia,

Marco

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