Non abbiate paura della croce di Cristo, vero amore è sacrificio

Non abbiate paura della croce di Cristo, vero amore è sacrificio

Non abbiate paura della croce di Cristo, vero amore è sacrificio

3 settembre, 2017

Maria porti la gioia di Gesù nelle nostre vite e nel mondo intero“Non avere paura della croce”, non una croce “senza Gesù ma con Gesù inchiodato”, soffrendo “per amore di Dio e dei fratelli” queste sono le parole del Santo Padre all’Angelus perché tale sofferenza è feconda di risurrezione. “Spendere i propri talenti, le proprie energie e il proprio tempo – sottolinea – solo per salvare, custodire e realizzare sé stessi, conduce in realtà a perdersi, ossia a un’esistenza triste e sterile. Se invece viviamo per il Signore e impostiamo la nostra vita sull’amore, come ha fatto Gesù, potremo assaporare la gioia autentica. E la nostra vita non sarà sterile, sarà feconda”. Bergoglio così che “solo l’amore dà senso e felicità alla vita”.

La riflessione nasce dal brano evangelico domenicale, in cui Matteo spiega come Pietro – saputo che Gesù “a Gerusalemme dovrà patire, essere ucciso e risorgere” – rimproveri il Maestro dicendogli che tale sorte “non può accadere a Lui”. Cristo allora lo rimprovera “a sua volta”, parlando di “scandalo”, perché Pietro non pensa “secondo Dio, ma secondo gli uomini”. Da “‘pietra’ solida perché Gesù potesse costruirvi sopra la sua comunità”, l’apostolo diventa dunque “un ostacolo, una pietra, ma non per costruire, una pietra d’inciampo sulla strada del Messia”: Gesù – aggiunge il Papa – sa che Pietro e gli altri discepoli “hanno ancora molta strada da fare per diventare suoi apostoli”.

L’unica via da sguire, spiega il pontefice, per raggiungere la salvezza è prendere la Sua croce e seguirlo: “Sempre, anche oggi, la tentazione è quella di voler seguire un Cristo senza croce, anzi, di insegnare a Dio la strada giusta. Ma Gesù ci ricorda che la sua via è la via dell’amore, e non c’è vero amore senza il sacrificio di sé. Siamo chiamati a non lasciarci assorbire dalla visione di questo mondo, ma ad essere sempre più consapevoli della necessità e della fatica per noi cristiani di camminare contro-corrente e in salita”.

Gesù pronuncia poi parole che esprimono “una grande sapienza sempre valida”, perché “sfidano la mentalità e i comportamenti egocentrici”: “chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà”. Nella celebrazione dell’Eucaristia riviviamo il mistero della croce, compiendo il memoriale del Sacrificio redentore, “in cui il Figlio di Dio perde completamente Sé stesso per riceversi di nuovo dal Padre” e così ritrovare tutti noi, “che eravamo perduti”. Partecipando alla Santa Messa, conclude, “l’amore di Cristo crocifisso e risorto” diventa per noi “cibo e bevanda, perché possiamo seguire Lui nel cammino di ogni giorno, nel concreto servizio dei fratelli”.

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